Carlo De Veroli

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Carlo De Veroli (Carrara 1890 - Napoli 1942) è stato uno scultore italiano del XX secolo. Nato nell'anno 1890 a Carrara, si trasferì giovanissimo a Napoli, ed iniziò la sua attività eseguendo alcuni modesti lavori di decorazione della galleria Umberto Primo. Egli era povero e sconosciuto e si dovette perciò accontentare per molti anni di lavorare per altri scultori; nell'immediato dopoguerra sorgevano, infatti, numerosissimi i monumenti ai Caduti, affidati dai vari Enti a scultori spesso oberati da altri lavori e che quindi avevano necessità di collaboratori e di modellatori che li aiutassero; Carlo De Veroli per la sua abilità di lavoro ebbe molti di questi incarichi ed esegui centinaia di statue raffiguranti soldati caduti o feriti in combattimento, sostenuti molte volte da Vittorie alate. Egli fu a Napoli in contatto con Vincenzo Genmito, ma si rivolse in un primo tempo al manierismo decorativo alla maniera di Arturo Dazzi e quindi ai modi di Bourdelle e di Rodin, come, ad esempio, nel bronzo “Pentimento", con cui egli prese parte alla XIVa biennale veneziana, e che lo fece classificare fra le più importanti promesse della scultura dei primi decenni di questo secolo. Chiamato ad eseguire opere ufficiali durante gli anni del fascismo, come, ad esempio, le statue di atleti per la fronte, i lati e la facciata posteriore del Palazzo dell'Accademia di Educazione fisica a Roma, la sua scultura si appesantì, divenendo alquanto retorica. Carlo De Veroli morì a Napoli nel novembre 1942, nel pieno vigore delle sue capacità creative ch'egli stava affinando e potenziando.

FONTE: Gli scultori italiani di V.Vicario

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